martedì 13 ottobre 2009

Fiducia ai minimi per Berlusconi.

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ROMA - Berlusconi e governo ai minimi di sempre. Cala di nuovo, a ottobre, la fiducia nel premier e nel suo esecutivo "testata" dal sondaggio mensile di Ipr Marketing per Repubblica.it. Sembra evidente che il conflitto istituzionale sul Lodo Alfano non aiuta la maggioranza e il Cavaliere perde altri due punti (sono otto da maggio, l'ultima volta che è stato sopra il 50%) e si ferma al 45% di "fiduciosi" (molto o abbastanza) contro il 51% (più uno) di coloro che hanno "poca o nessuna" fiducia nel suo operato. I "senza opinione" sono al 4 per cento. Va anche peggio il governo di centrodestra che tocca quota 42%: sono altri due punti in meno dopo tre mesi di discesa bloccata a quota 44%. I cittadini che hanno poca o nessuna fiducia salgono al 54%.

Un anno esatto fa, Berlusconi aveva raggiunto il punto massimo del suo rapporto con gli elettori: a ottobre del 2008, infatti, la fiducia era al 62% e il governo era a quota 54%. In un anno il premier è sceso del 17% e l'esecutivo del 12%.
I partiti. In un panorama finora abbastanza fermo, si registrano alcuni movimenti significativi. Primarie e congresso, evidentemente, aiutano il Pd che, piuttosto a sorpresa, guadagna 5 punti nella fiducia degli elettori salendo a quota 37%. Va ricordato qui che tutti i partiti sono largamente al di sotto del 50% di persone che esprimono "molta o abbastanza fiducia" nel loro operato. In testa rimane il Pdl con il 44% (due punti in meno rispetto a settembre e 10 in meno sul massimo del 54% raggiunto a ottobre del 2008). Perde 3 punti l'Idv che scende al 40%, il suo massimo (47%) l'aveva raggiunto nel luglio del 2008.

Il Partito Democratico, si diceva, segna un notevole recupero raggiungendo il 37% che è il suo miglior risultato dopo il 38% del primo rilevamento (maggio 2008). Fermo a quota 36% l'Udc mentre la Lega Nord perde un punto e si colloca al 30%.

I ministri.
Sacconi e Maroni consolidano la loro posizione in testa alla classifica della fiducia nei membri del governo. Il responsabile del welfare raggiunge quota 63% che corrisponde al suo massimo toccato lo scorso novembre e ribadito un paio di volte. Sacconi, va detto, è quasi sempre stato al comando della graduatoria. Lo ha insidiato e lo insidia solo il ministro degli Interni, Roberto Maroni che arriva a quota 62%, poco sotto il 64% (gennaio 2009) che è il suo record. Maroni è l'unico a non essere mai sceso sotto il 60% di "fiduciosi", una quota non facile da tenere, come insegna lo stesso premier.

Ma tra i ministri, questo mese, prevalgono i segni negativi. Solo Larussa (54%) e Rotondi (39%) guadagnano un paio di punti. In calo: Fitto (-4%), Brunetta (-3%, ma pur sempre al quinto posto con il 57%), Prestigiacomo (-3%), Alfano, Tremonti, Scajola, Bossi e Melone (che perdono tutti due punti).

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