Quanto all'impegno concreto sul da farsi, il presidente ha detto che gli Usa sono pronti a fare la propria parte sia per il finanziamento dei paesi più poveri che nella riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra ed ha chiesto a tutti i partner di condividere questi sforzi. Obama non ha però fatto nuovi annunci su impegni ulteriori degli Usa, limitandosi quindi a confermare l'impegno a "tagliare le nostre emissioni del 17 per cento entro il 2020, e di oltre l'80 per cento entro il 2050".
Per Obama urge però un accordo a Copenaghen, anche se imperfetto. In totale controtendenza uno dei grandi paesi le cui decisioni saranno strategiche al fine di una positiva conclusione del vertice: l'India si è dichiarata oggi favorevole a un rinvio del negoziato al 2010. La
proposta è stata avanzata dal premier indiano Manmohan Singh a Copenaghen. Secondo l'India, i colloqui alla conferenza Onu potrebbero rivelarsi insufficienti per arrivare ad un accordo che possa soddisfare tutti i Paesi. Secondo Singh, è necessario proseguire i negoziati "per costruire un accordo realmente globale e una risposta autenticamente solidale al cambio climatico, durante il prossimo anno".
Fonte - La Repubblica -
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